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Litografia secondo un acquerello di Marie Laurencin
E stata firmata e annotata E.A per l'artista che ha realizzato questa litografia con l'accordo degli eredi
Realizzata su carta d'Arches
Dimensioni : 56 x 75 cm
Informazioni culturali e artistiche aggiuntive sull'artista
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Donna pensante e libera in un mondo di uomini, Marie Laurencin iniziò la sua carriera prima di compiere vent'anni. Il suo cammino, disseminato di amori e incontri, di ostacoli e comunioni, la porterà da Parigi a Barcellona, passando per Berlino, con sempre la stessa sete di apprendere e scoprire. La dolcezza della sua arte è in totale contrasto con la durezza e i repentini cambiamenti della sua vita, ma forse è proprio qui che si impone a noi l'ampiezza del suo talento... Attraverso ogni sorta di difficoltà (spesso capricciose), Marie Laurencin è riuscita a esistere per se stessa...
Marie Laurencin nasce nell'ottobre del 1885 a Parigi.
In un mondo dominato dagli uomini (fenomeno forse ancora più accentuato nelle Arti e nelle Lettere), questa giovane donna che scrive e dipinge prima di compiere vent'anni è un'evidente eccezione. Tuttavia, Marie Laurencin non combatte, lei esiste!
Nel 1908, incontra Guillaume Apollinaire, di cui si innamora, e con lui il piccolo mondo del "Bateau-Lavoir", quell'edificio di tavole in Rue Ravignan a Parigi dove Picasso, Braque, Apollinaire, Gertrude Stein e Kahnweiler vivono e lavorano.
Quella che in seguito fu soprannominata la "Dama del Cubismo" porta a questo mondo di uomini ruggenti un'impressionante tocco di femminilità, e sebbene partecipi a questa vibrante era di creazione, resta un'osservatrice dallo sguardo spesso divertito.
Nel 1912, si separa da Apollinaire, il quale scriverà per l'occasione "Apritemi quella porta dove batto piangendo".
Nel 1913, incontra il Barone Otto Van Wätjen che diventa suo marito l'anno successivo; anno in cui espone alla galleria Sturm a Berlino insieme a Picasso, Braque, Delaunay e Léger.
litografia di Marie Laurencin: Ragazze con la chitarra
La guerra la vede esiliarsi in Spagna con suo marito fino al 1920. Durante questo periodo, scrive per la rivista d'arte di Fransisco Picabia. Ma questo esilio è segnato soprattutto, nel 1918, dalla morte di Apollinaire che la getta in un dolore tanto profondo quanto fu grande il loro amore.
Negli anni successivi al suo ritorno a Parigi e al suo divorzio (nel 1921), disegna scenografie per il teatro e l'opera, specialmente con Cocteau e Roland Petit.
Continuerà a dipingere, affermando sempre uno stile fatto di dolcezza e femminilità, e a scrivere fino alla sua morte il 6 giugno 1956. È sepolta nel cimitero di Père Lachaise a Parigi.
Secondo le sue ultime volontà, è stata sepolta indossando un abito bianco, tenendo in una mano una rosa e nell'altra una lettera d'amore di Apollinaire...
(c) Natacha PELLETIER per PASSION ESTAMPES
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